Rimarrei ad ascoltare il ticchettio di questo orologio, dalle sembianze moderne ma dallo spirito antico, per un’eternità che nessuno conoscerà mai davvero. Quell’eternità che aspettiamo ma che fino alla fine ci disdegna e ferisce. Desideriamo troppo, amiamo troppo poco.
Sento un alone di vita intorno a questo oggetto, una vita che non pulsa più in nessuna vena, una vita che continua la sua strada con i miei muscoli, i miei tendini, le mie ossa. Quella vita così necessaria a me da svuotare l’universo che circonda la mia aura. Mi manchi, mi rendo conto che non è un mistero. Nonno.
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